Il Nuovo edificio persegue la strada dell’integrazione con il contesto, ne riconosce i landmark come il fronte mare, l’archeologia industriale della ciminiera, i tracciati stradali, gli edifici esistenti, proponendo attraverso il segno della pensilina/copertura un nuovo innesto urbano. Al tempo stesso, nel rispetto dei vincoli imposti, descrive una nuova immagine capace di essere essa stessa nuovo Landmark riconoscibile sul territorio.
Nel rispetto della ‘filosofia espositiva’ del centro, il progetto per il nuovo complesso si configura attraverso una articolazione volumetrica capace di raccontare la complessità dei contenuti e, al tempo stesso, coniuga la necessaria integrazione con il contesto sia naturale che costruito. In questa duplicità, sorta di Giano Bifronte, il progetto accoglie i suggerimenti del luogo e ne enfatizza il carattere identitario cercando efficaci relazioni contestualizzanti il volume e si frammenta garantendo collegamenti funzionali e punti di affaccio sul mare, spazi pubblici di libero utilizzo pensati come luoghi di socialità. Il fronte mare, caratterizzato da una molteplicità di sfaccettature che ‘rompono’ la volumetria, riflette il mare e il cielo del golfo creando un effetto di ‘dissolvenza mimetica’ dell’edificio, quasi un possibile miraggio per chi lo osserverà dal mare. Il fronte ‘lato monte’ su Piazza della Ciminiera è caratterizzato dalla grande pensilina di accesso che segna, creando un nuovo Foyer esterno, l’ingresso all’edificio.
Lo sviluppo delle volumetrie, la varietà dei possibili percorsi museali e il loro concatenarsi, riflettono l’idea stessa di “interattività, evocazione di emozioni e collegamento tra dimensione formale e informale” che è propria della mission dello Science Centre inteso come ‘grande attrattore culturale’, capace di interessare un sempre più vasto genere di pubblico.
Il Livello di copertura dell’edificio oltre ad ospitare il ‘Percorso verde’, con laboratori dedicati alle risorse naturali e giardini tematici, potrà essere utilizzato come luogo per un ‘Parco del suono’, un ‘giardino sonoro’ con installazioni come Arpe eoliche, Organi a vento…
Proseguendo l’esperienza dell’intervento di Dani Karavan, si prevede di implementare le installazioni di opere d’arte ambientale negli spazi aperti del complesso, con la definizione di un apposito programma curatoriale in sinergia con il percorso museale del centro.
The new building pursues the path of integration with the context, recognizing its landmarks such as the seafront, the industrial archeology of the chimney, the road layouts, the existing buildings, proposing a new urban graft through the sign of the shelter / roof. At the same time, in compliance with the imposed constraints, it describes a new image capable of being itself a new Landmark recognizable in the area.
In compliance with the ‘exhibition philosophy’ of the centre, the project for the new complex is configured through a volumetric articulation capable of telling the complexity of the contents and, at the same time, combining the necessary integration with both the natural and built context. In this duplicity, a sort of Giano Bifronte, the project welcomes the suggestions of the place, emphasizes its identity character seeking effective relationships contextualizing the volume and fragments itself, guaranteeing functional connections and points overlooking the sea, public spaces for free use conceived as places of sociability. The seafront, characterized by a multiplicity of facets that ‘break’ the volume, reflect the sea and the sky of the gulf, creating an effect of ‘mimetic fading’ of the building, almost a possible mirage for those who will observe it from the sea. The ‘mountain side’ front on Piazza della Ciminiera is characterized by the large access canopy that marks the entrance to the building by creating a new external foyer.
The development of the volumes, the variety of possible museum itineraries and their concatenation, reflect the very idea of “interactivity, evocation of emotions and the connection between formal and informal dimensions” which is typical of the Science Centre’s mission intended as a ‘great cultural attraction’, capable of appealing to an ever wider audience.
The level of coverage of the building in addition to hosting the ‘Green Path’, with workshops dedicated to natural resources and thematic gardens, can be used as a place for a ‘Sound Park’, a ‘sound garden’ with installations such as Aeolian Harps, Wind organs …
Continuing the experience of Dani Karavan’s intervention, it is planned to implement the installations of environmental works of art in the open spaces of the complex, with the definition of a specific curatorial program in synergy with the museum itinerary of the centre.