Lo spazio espositivo del nuovo centro culturale di Terni si è presentato come un maestoso volume, liberato dai pesanti macchinari della lavorazione dell’acciaio che prima lo occupavano, ma della cui complessità si sentiva ancora una mutua presenza grazie a ganci e giunzioni di controventature ancora aggrappati a una struttura architettonica in acciaio, minuziosamente restaurata, che conferiva all’ambiente un’atmosfera magica. Un progetto di allestimento per una collezione di gioielli non poteva che trovare la propria ispirazione proprio da questo straordinario luogo. Il sistema di ancoraggio delle vecchie macchine di produzione è tornato “protagonista”: al posto delle pesanti catene è stata ancorata una ragnatela di sottili cavetti d’acciaio ai quali è stato sospeso il sistema espositivo risolto con vetrine, dei sottili e lunghissimi elementi “fluttuanti” nello spazio. Le vetrinette a sezione triangolare, di un rosso acceso e illuminate al loro interno con una striscia continua fluorescente, hanno permesso una notevole elasticità nell’esposizione delle opere, assegnando a ogni singolo pezzo il massimo risalto. Nello scenario d’insieme l’allestimento è diventato, per associazione, una gigante metafora di un gioiello.
The exhibition space of the new Cultural Centre of Terni presented itself as a majestic volume, freed from the heavy machinery of steel processing which occupied it before, but the complexity of which was a mutual presence with hooks and bracings’ joints still clinging in an architectural structure steel, meticulously restored, which gave a magical environment. A project for a jewelry collection’s exhibition has found it own inspiration from this extraordinary place. The anchoring system of the old production machines is come back as a”protagonist”: instead of the heavy chain was anchored a web of thin steel wires to which a display system with windows was sospende, some thin and long elements “floating “in space. The triangular section showcases, bright red coloured and lit with a continuous strip fluorescent, allowed considerable flexibility in the exposition of works by assigning to each piece the maximum emphasis. In the scenery of the whole, the set-up has become, by association, a giant metaphor of a jewel.