L’intervento proposto alla scala urbanistica affronta e risolve, coerentemente con le ipotesi del Piano Regolatore Generale, alcune fondamentali questioni quali la viabilità e la direzionalità del luogo.
Tutta l’operazione è tesa alla realizzazione di un coerente e fattibile sistema a pettine che trovi nell’asse via Trieste – via Roma – via Diaz l’elemento portante del pettine costituito dalle penetrazioni alle varie parti di città. Le preesistenze di carattere storico e monumentale vengono confermate e perimetrate al fine di una complessiva tutela e valorizzazione.
Il progetto elabora una costruzione articolata in tre corpi edilizi a filo strada, composti sull’angolo definito da via Diaz e dalla nuova arteria di P.R.G.: l’elaborazione di un edificio d’angolo offre una chiave di lettura del tessuto urbano la cui tessitura ad isolati compatti presenta in questa area una profonda lacerazione morfologica.
Il corpo centrale di testata segna l’ingresso a vari livelli, contiene gli spazi di rappresentanza e di riunione e assorbe la rotazione delle due ali laterali destinate agli uffici.
La frattura nel fronte principale, risolta in un volume a tre piani di altezza e definita dalla fontana formata dall’involucro murario d’angolo, assume la dignità di luogo urbano e si configura come passaggio pedonale fra le due strade dell’isolato, connotando l’ingresso dell’edificio. Nei piani fuori terra è collocata la struttura organizzativa dell’Istituto secondo spazi unici che offrono differenti possibilità organizzative (open space, pareti attrezzate, partizioni murarie, ecc.); il quarto piano è destinato ad accogliere gli Organi Dirigenti dell’Istituto.
Tale chiarezza, risolta anche attraverso un uso dei materiali rigoroso, come il rivestimento esterno in materiale lapideo, si riflette nell’ambito della sistemazione esterna che completa il lotto e la testata dell’isolato.
In line with the assumptions of the General Plan, The proposed intervention at the urban scale addresses and solves a number of fundamental issues such as the viability and the directionality of the place.
The whole operation is aimed at the creation of a coherent and feasible ‘comb system’ that finds in the axis via Trieste – Via Roma – Via Diaz the comb’s supporting element formed by penetrations to the various parts of the city. The existing buildings of historical and monumental value are confirmed to an overall protection and enhancement.
The project develops a building divided into three flush road parts, compound over the angle defined by Diaz Street and the PRG new road: the development of a corner building offers a key to understand the urban fabric whose weaving in compact blocks presents, in this area, a deep morphological laceration.
The fracture in the main front, resolved in a three floors’ volume and defined by the fountain formed from the corner wall, assumes the dignity of urban place and appears as walkway between the two roads of the block, connoting the building’s entrance. On the above-ground floors there is the organizational structure of the Institute, according to unique spaces that offer different possibilities (open space, equipped walls, partition walls, etc.); the fourth floor is devoted to the Institute’s Executive Bodies.
Such clarity, resolved through a rigorous use of materials such as the outer stone coverage, is reflected within the external arrangement that completes the lot and the block’s termination.