Il progetto prevede il completamento del recinto cimiteriale nella sua definizione morfologica e culturale e al contempo propone un riassetto urbanistico dell’insediamento ridisegnandone la viabilità.
Il parcheggio è un limite nel quale il percorso si trasforma in pedonale. Percorrendo il viale si rivelano le funzioni del luogo e quello stesso asse costituisce sia la spina ordinatrice dell’intero nuovo sistema che il punto di connessione tra l’esistente e l’addizione. Le nuove architetture si attestano e determinano un nuovo asse monumentale.
Il Parco Cimiteriale/Giardino dell’Inumazione costituisce un paesaggio che incarna la rivisitazione di un parterre di giardino all’italiana e si delinea attraverso l’impianto composto da un mosaico di piccoli giardini a rilievo con altezze differenziate. I riquadri del Giardino dell’inumazione si estendono integrando la copertura del Tempio.
Al Tempio Crematorio si accede attraverso una lunga e lenta discesa in un ambiente oscuro contro la luce di fondo. L’incavato è delimitato da una facciata ampiamente vetrata che apre gli spazi ipogei alla corte. Nel Tempio i nuclei funzionali omogenei si rapportano attraverso un impianto distributivo teso tra il percorso del “pubblico” e quello “operativo”.
L’edificio per i loculi e ossari completa l’impianto consolidato del cimitero monumentale fungendo da recinto al sistema. Una scelta progettuale prevede di diversificare la facciata esterna da quella interna, slittando in pianta, tra i due livelli, il raggruppamento dei loculi e degli ossari, così da risultare come tema modellante della volumetria del corpo di fabbrica.
La Porta al Campo Santo assume un valore spaziale simbolico di nodo, una sorta di collegamento tra l’impianto storico e il nuovo rispondendo al quesito di un nuovo accesso nord al sistema monumentale.
Alla dispersione delle ceneri il progetto predispone due epicentri contrapposti, integrati nel paesaggio del Giardino dell’Inumazione, con una valenza di landmark data da due monolitici ‘obelischi’.
Un percorso concettuale simile a quello del parco cimiteriale è esteso all’interno dell’area a verde disegnata dalla sovrapposizione di un sinuoso “percorso naturalistico” longitudinale (con due ascisse contrapposte), su un’orditura geometrica di filari di alberi che evocano un’evanescente impianto agricolo.
The project includes the completion of the cemetery ‘enclosure’ in its morphological and cultural definition and, at the same time, offers an urban reorganization of the settlement, by redesigning the roads.
Parking is a limit where the path turns into pedestrian. Along the avenue the functions of the place turn out, and the same axis represents both the ‘backbone’ ordering the whole new system that the connection point between the existing and the addition. The new architecture attests and determine a new monumental axis.
The Cemetery’s Park / Interment’s Garden is a landscape that embodies the revisiting of a parterre of Italian garden and emerges through the system consists of a mosaic of small gardens in relief with different heights. The boxes of the Interment’s Garden integrate the coverage of the Temple.
The access to the Crematorium Temple is through a long and slow descent into a dark environment against the background light. The hollow is bordered by a fully glazed façade that opens the underground spaces to the court. The homogeneous functional nucleus relate through a distribution system stretched between the “public” path and the “operational” one.
The building for burial niches and osuaries complete the consolidated monumental cemetery’s system. A design choice plans to diversify the external façade from the inner one, sliding in the plan between the two levels, the grouping of niches and ossuaries, so to result as the modelling theme of the building’s volume.
The Gate to the ‘Campo Santo’ (Holy Field) becomes a symbolic spatial value as a ‘node, a sort of link between the historical and the new plant, responding to the question of a new northern access to the monumental system.
For the ashes’s dispersal, the project prepares two opposing epicenters, integrated into the landscape of the Interment’s Garden, with a valence of landmark given by two monolithic ‘obelisks’.
A conceptual path, similar to the one of the Cemetery’s Park, is extended inside the green area, drawn from the superposition of a sinuous longitudinal “natural path” (with two opposite abscissas), on the geometric warping of trees’ rows that evoke an evanescent agricultural plant.