Il giardino del Madatech è inteso come un luogo “strutturato” e unitario, che fa propri i riferimenti al contesto storico e al territorio; con ciò siamo attenti a far emergere la percezione della missione del giardino di avvicinare alla scienza (imparare attraverso la scoperta mediante il gioco), evitando il “banale” da una parte e lo stress psicologico dall’altra. Tutto ciò con la consapevolezza che la peculiarità del giardino debba essere dichiarata.
Il progetto così concepito suggerisce molti “ambiti spaziali”, quelli che nel bando sono definiti “hazerot”- dei cortili, quindi non proponiamo delle “unità chiuse” ma fanno parte di un sistema spaziale – “aperto”, corrispondendo così alla sinergia comunque esistente tra le tematiche trattate: diversi marchingegni hanno attinenza con più di un branca scientifica, in altri casi, lo stesso funzionamento dei meccanismo richiede delle distanze fisicamente eccedenti lo spazio di un “cortile” (come nel caso degli specchi acustici) perciò l’ordinamento tematico anche se e privilegiato non può che subire diverse distrazioni.
We have envisioned the Madatech gardens as a structured and unitary place that embodies references to the historical context and the surrounding area. Our goal is to create a perception of the garden’s mission of bringing people closer to science – playing/amusement leads to discovery that leads to learning/knowledge – avoiding both the banal and trivial on the one hand, and psychological stress on the other. All of this will be achieved with the awareness that the garden’s unique nature must be clearly stated.
This concept for the project suggests many “space contexts” which, in the tender documents are called hazerot – courtyards. Therefore, the areas are not “closed” units or sections, but are part of an overall “open” system corresponding to the existing synergies among the themes: several devices are pertinent to more than one branch of science; in other cases the operation of the devices (such as the acoustic mirrors) requires spaces bigger than a “courtyard” Although the thematic arrangement is the primary focus, it must and will have various diversions.