Il progetto propone la realizzazione di due parchi dalle diverse connotazioni: il primo, di carattere monumentale, coincide con il Campo ed è concepito come “parco delle rimembranze”, per offrire il senso di tragedia e di solennità attraverso un simbolismo formale; il secondo è di tipo naturalistico-agricolo. Campo Vecchio e Campo Nuovo sono separati da un sistema di canali e muri che conservano e replicano il muro perimetrale lungo il canale della Fantozza. Sulla medesima linea si dipana il principale percorso di accesso che dalla via Remesina conduce al centro del parco naturalistico, marcato da un lago. Circa a metà del tratto che separa i due campi, sul tragitto s’innestano ortogonalmente altri due percorsi: il primo conduce al Campo Vecchio e il secondo rappresenta l’unico ingresso agibile per entrare nel Campo Nuovo e raggiungere la struttura museale ivi collocata.
Accanto al gruppo di edifici storici conservati sorge un nuovo fabbricato composto da due corpi semicircolari, uno dei quali incorpora parte di due baracche, fedelmente ricostruite nel museo. La stessa architettura ospita anche sale per conferenze e mostre, nonché strutture per lo studio, e ha il compito di istituire una “memoria positiva” del luogo, capace di trasformarsi in speranza e promessa per l’umanità.
Il Campo Vecchio prevede un luogo commemorativo, caratterizzato dalla presenza di un galed, un altare tronco-piramidale che rievoca quello costruito da Noè per ringraziare il suo Dio al termine del diluvio. Questo si innalza su una radura ricavata all’interno di un bosco di pioppi ed è orlato con alberi ricchi di fiori e frutta; alla sommità sorge un cedro del Libano.
Il parco naturalistico-agricolo risponde a finalità educative e ricreative. In tre zone distinte sono ricreati tre antichi ecosistemi oggi quasi scomparsi: un bosco padano, un ambiente “umido” dovuto a un fontanazzo di modeste dimensioni dal quale un ruscello scorre in un lago con un isolotto, e, infine, un’area agricola, memore della centuriazione romana. In ognuno dei tre sistemi la scelta della vegetazione è molto ricca, per offrire in ogni stagione e in ogni parte del parco un’immagine sempre variata.
The project proposes the construction of two parks with different connotations: the first, with monumental character, coincides with the Campus and is designed as a “park of Remembrance”, to provide a sense of tragedy and solemnity through a formal symbolism; the second is naturalistic-agricultural park. Old and New Campus are separated by a system of canals and walls, that preserve and replicate the perimeter wall along the Fantozza canal. On the same line the main access path winds that leads from Remesina Street to the naturalistic park’s centre, marked by a lake. About half of the distance that separates the two camps, on the way other two paths are orthogonally inserted: one leads to the Old Campus and the second represents the only accessible entrance to enter the New one and reach the museum placed there.
Next to the group of the preserved historic buildings there is a new one which consists of two semicircular bodies, one of which incorporates part of two shacks, faithfully reconstructed in the museum. The same building also houses conference and exhibitions halls, as well as facilities for the study, and it has the task of establishing a “positive memory” of the place, which can be transformed into hope and promise for humanity.
The Old Campus provides a memorial site, characterized by the presence of a Galed, an altar in the shape of a truncated pyramid that recalls the one built by Noah to thank his God at the end of the flood. This stands on a glade, built inside a forest of poplars, and it is edged with trees full of flowers and fruit; at the top there is a Lebanon’s cedar.
The natural-agricultural park responds to educational and recreational purposes. Into three distinct areas, three ancient ecosystems (today almost disappeared) are recreated: a wood of the Po, a “wet” place, due to a Fontanazzo of modest size from which a stream flowing into a lake with an island, and, finally, an agricultural area, mindful of Roman land. In each systems, the choice of the vegetation is very rich, to offer in every season and in every part of the park an increasingly varied image.