Siamo consapevoli che un “abitare solidale” è frutto di un processo che va oltre regole imposte e obbligati schematismi abitativi, ma siamo altresì certi che un’architettura consapevole, strutturata per favorire forme di “cittadinanza attiva”, sia ‘localmente’ in grado di generare aiuto reciproco e solidarietà.
L’immaginario del nuovo complesso accoglie memorie e suggestioni della città e del territorio re-interpretandole in chiave contemporanea con l’obiettivo di costruire un nuovo soggetto urbano, mediato tra la dimensione insediativa e la quotidianità della vita urbana.
Definire il carattere identitario di nuovo frammento di città vuol dire strutturare luoghi condivisi capaci di generare un nuovo episodio urbano in continuità con la città storica. Un luogo quindi in cui abitanti considerati classi deboli possano essere comunità e andare oltre quei limiti di “marginalità sociale” per riscattarsi e assumere una nuova dimensione del vivere. In un momento storico in cui la virtualità di relazioni ed esperienze è sempre più diffusa, occorre una “città reale” – luogo fisicamente definito e radicato – capace di esprimere i valori di una nuova “socialità urbana”.
Il progetto ha le sue radici in una visione d’insieme con l’obiettivo di pensare al complesso come un unicum, un articolato sistema di luoghi formalmente definiti e riconoscibili con significative qualità figurali, opportunamente connessi, intorno ai quali si innestano le “singolarità” delle residenze.
Il disegno ordinatorio dell’edificio storico regola il layout distributivo delle singole funzioni e traccia una trama di connessioni interne. Le assialità individuate come segno primario (cardo e decumano) hanno carattere fondativo e sviluppano relazioni strutturate con il sistema delle funzioni ospitate come insieme di frammenti ricomposti, tessuto continuo, frammento di città.
Particolare attenzione è stata posta alla flessibilità e adattabilità delle proposte rispetto ai layout delle varie funzioni. I modelli insediativi possono essere replicati con piccoli accorgimenti su tutti i livelli e riproponibili nella loro distribuzione sui differenti piani, sia per andare incontro a uno sviluppo della mixitè in funzione delle differenti esigenze gestionali, che per corrispondere a eventuali future necessità insediative. È quindi possibile raddoppiare il piano della residenza al posto dello studentato o della RSA.
We are aware that “solidarity living” is the result of a process that goes beyond imposed rules and compulsory housing schemes, but we are also sure that a conscious architecture, structured to favour forms of “active citizenship”, is ‘locally’ capable of generate mutual aid and solidarity.
The imagery of the new complex welcomes memories and suggestions of the city and the territory, reinterpreting them in a contemporary key with the aim of building a new urban subject, mediated between the settlement dimension and the everyday urban life.
Defining the identity character of a new fragment of the city means structuring shared places capable of generating a new urban episode in continuity with the historic city. A place, therefore, where inhabitants considered to be weak classes can be communities and go beyond those limits of “social marginality” to redeem themselves and take on a new dimension of living. In a historical moment in which the virtuality of relationships and experiences is increasingly widespread, we need a “real city” – a physically defined and rooted place – capable of expressing the values of a new “urban sociality”.
The project has its roots in an overall vision with the aim of thinking of the complex as a unicum, an articulated system of formally defined and recognizable places with significant figural qualities, suitably connected, around which the “singularities” are grafted of residences.
The design of the historic building regulates the distribution layout of the individual functions and traces a plot of internal connections. The axialities identified as the primary sign (cardo and decumanus) have a foundational character and develop structured relationships with the system of functions hosted as a set of recomposed fragments, continuous fabric, fragment of the city.
Particular attention was paid to the flexibility and adaptability of the proposals with respect to the layout of the various functions.
The settlement models can be replicated with small tricks on all levels and re-proposed in their distribution on the different floors, both to meet a development of the mixité according to the different management needs, and to correspond to any future settlement needs. It is therefore possible to double the residence floor instead of the student residence or the RSA.
