Il progetto ristabilisce l’originale intento del Brunelleschi di “aprire” la facciata del museo sulla realtà urbana, e far affluire la città, come un continuum, alla “Città degli Innocenti”. Per far ciò vengono ripristinate le aperture originarie, riassegnando i ruoli agli ingressi e alle “trasparenze”. Il concetto delle realtà che si compenetrano forma la logica dei percorsi creati all’interno del complesso: in continuità con la piazza antistante che diventa il cortile del manufatto architettonico e i cortili interni che assumono la valenza della piazza della città, dall’ingresso riscoperto al “Salone Brunelleschi” si viene introdotti alla “Piazza dell’accoglienza”, da dove partono i vari percorsi che coinvolgono tutte le attività all’interno del complesso. E se questo luogo è il baricentro del progetto, il suo fulcro è costituito dalla distribuzione verticale. Lo scalone monumentale di nuova realizzazione è parte integrante degli itinerari e rappresenta un percorso in salita (come una ‘promenade architettonique’) che unendo le varie quote, manifesta l’evoluzione dello Spedale degli Innocenti.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di una “stanza che sale” attraverso la creazione di un pavimento mobile, a rimarcare la continuità del concetto del “percorso che sale” e non del “meccanismo per salire”. Uscendo all’esterno, e fornendo una visuale a trecentosessanta gradi, si raggiunge il Verone dove è collocato un “oggetto” nello spazio: un volume trasparente che ospita il servizio di ristoro, fruibile direttamente dalla città indipendentemente dalle iniziative dell’Istituto.
L’allestimento museale intende esporre le opere non per gruppi omogenei, ma per il significato che nel corso del tempo hanno rivestito.
Il progetto punta infine all’integrazione tra il Museo e La Bottega dei Ragazzi. Gli spazi educativi acquisiscono un ruolo centrale nel nuovo Mudi, e si propongono come punto di riferimento nel contesto urbano, così da agevolare la fruizione da parte del pubblico più giovane e valorizzare la missione educativa del museo.
The project re-establishes the original intent of Brunelleschi to “open up” the museum’s facade on the urban reality, and lets the city flow, as a continuum, to the “City of the Innocents”, so we restore the original openings, reassigning the roles to entrances and “transparency”. The concept of realities, which interpenetrate, forms the logic of the paths created within the complex: in continuity with the opposite square which becomes the courtyard of the architectural building, and the interior courtyards that take the value of the square of the city, through the discovered entrance at the “Salone del Brunelleschi” you arrive to the “Welcome Square”, where various routes involve all activities within the complex. And if this place is the focal point of the project, its base is formed by the vertical distribution. The monumental staircase of new implementation is an integral part of the itineraries and represents a vertical path (as a ‘promenade architettonique’) which by combining the various quotas reveals the evolution of the Spedale degli Innocenti.
The project also foresees the creation of a “room that comes up” through the creation of a mobile floor, emphasises the continuity of the concept of “path that comes up” and not a “mechanism for going up”. Going outside, and providing a view to 360 degrees, you can reach the Verone (balcony) where you find a “object” in the space: a transparent volume that hosts the service, accessible directly from the city independently from the initiatives of the Institute.
The Museum setting up will not intends to exhibit works for homogeneous groups, but for the meaning that over time they have covered.
The project finally aims the integration between the Museum and La Bottega dei Ragazzi. Educational spaces acquire a central role in the new MUDI, and serve as a point of reference in the urban context, so as to facilitate its use by the younger audience and enhance the educational mission of the Museum.