Il progetto è attento alla permeabilità e all’integrazione con il tessuto urbano limitrofo e le emergenze architettoniche proposte sono delle occasioni di aggregazione, dei “nodi di attività” tali da scaturire in un insieme urbano complesso, che si sviluppa su livelli in diverse quote, con la sovrapposizione di sistemi di relazioni, di economia, di socializzazione e di cultura, che interagiscono fra loro.
Il luogo ‘cuore’ del progetto è il giardino sopraelevato che stabilisce una nuova quota di riferimento urbano, proponendosi parte di un ‘sistema verde’ con la nuova Piazza Stazione. Il rettangolo del giardino rappresenterà un “concentrato di paesaggio collinare” con piante fino all’altezza di arbusti, lasciando così lo sguardo aperto sull’orizzonte.
La parte sottostante si configura spazialmente come una maestosa struttura a portico, reinterpretando la piazza e il suo ruolo funzionale. L’ambigua tipologia della costruzione si propone come un nuovo fulcro per la socializzazione, e pur metabolizzando in sé memorie del passato, come luogo capace di catalizzare e rappresentare le nuove esigenze e comportamenti della società.
Sotto lo stesso tetto convivono la stazione delle autolinee extraurbane, commercio, terziario e residenze, accessi al sovrastante “giardino delle meraviglie” e al sottostante parcheggio, e ancora vanno aggiunte le attività temporanee di shopping, servizi ed eventi che il luogo richiamerà, e perfino un “estro armonico”, una ‘stanza/auditorium’ dedicato alla musica e al suono della “liuteria cremonese”.
La mediateca, che si confronta con l’evoluzione tecnologica e sociale, è un luogo di fruizione e di produzione culturale, in grado di attrarre un pubblico variegato, senza creare barriere, presentandosi in modo amichevole, accogliente, moderno e sorprendente.
La “torre” residenziale, pensata per un’altezza di otto piani di altezza – un ulteriore possibile immaginario tenta di spingerla a confrontarsi con il Torrazzo (30 piani circa) – svolge una importante funzione nel ribadire la centralità del luogo e segnalare, come un landmark, la porta della città di Cremona.
The project is careful to permeability and integration with the neighboring urban fabric and the architectural proposals are occasions of combinations, “nodes of activity ” that might arise in an urban complex, which consists of layers in different altitudes with the superposition of relations, economics, socialization and culture, which interact with each other.
The ‘heart’ of the project is the “raised garden which establishes a new urban reference altitude, proposing part of a ‘green system’ with the new Station Square. The rectangle of the garden will be a “concentrated hilly landscape” with plants to a height of shrubs, thus leaving a open look on the horizon.
The lower part is configured as a majestic structure as a porch, reinterpreting the square and its functional role. The ambiguous type of construction is proposed as a new hub for socializing, and while metabolizing itself memories of the past, as a place capable of catalyzing and representing the new needs and behaviors of society.
They live together under the same roof: the bus station, trade, services and housing, access to the above “garden of wonders ” and to the underlying parking lot, and still must be added the temporary activities of shopping , services and events that the site will recall, and even a “harmonious flair”, a ‘room/ auditorium’ dedicated to music and the sound of “Cremonese violin making”.
The media library, which compares with the technological and social evolution, is a place of enjoyment and cultural production, able to attract different audiences, without creating barriers, appearing in a friendly, warm, modern and surprising way. The residential “tower”, designed for a height of 8 floors – a further possible imaginary try to push it to compare with the Torrazzo (about 30 floors), plays an important role in reaffirm the centrality of the place and to report, as a landmark, the door of the city of Cremona.